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Lunedì, 24 Gennaio 2005 01:00

La scrittrice senegalese Ken Bugul , protagonista del progetto "Scrittori di pace"

il 28 Gennaio 2005 sarà a Gavorrano per incontrare il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze.  

E` la scrittrice senegalese Ken Bugul, la protagonista del progetto "Scrittori di pace", edizione 2005. Promosso dalla Provincia, in collaborazione con la Fondazione Luciano Bianciardi, il progetto si ispira a principi quali l`integrazione tra i popoli, lo scambio tra culture e civiltà diverse, la lotta contro la sopraffazione, l`emarginazione, la violenza. Proprio per promuovere e diffondere questi principi, ogni anno gli organizzatori ospitano, per un periodo di circa un mese, uno scrittore o una scrittrice proveniente da una zona di conflitto. Ken Bugul doveva  partecipare alle  varie iniziative del progetto lo scorso ottobre e novembre, ma, per motivi personali, non ha potuto essere presente. Tutte  le iniziative sono state,quindi, posticipate al mese di gennaio . La scrittrice  sta  appunto visitando in questo periodo  il territorio provinciale ed incontra  le varie realtà culturali, sociali, produttive, fa conferenze nelle biblioteche, nelle scuole, portando la testimonianza di altre esperienze, di altre culture, di altri popoli e modi di vivere. Non solo, ma a lei spetta, dopo questa visita, il compito di raccontare, scrivendola, la propria esperienza e quindi far conoscere la realtà della provincia di Grosseto fuori dagli schemi tradizionali, attraverso una pubblicazione in due lingue.
Ken Bugul ha iniziato il suo "viaggio" nella provincia grossetana il giorno 11gennaio, con un incontro all`Istituto Magistrale Rosmini e con una conferenza stampa nella sala consiliare del Palazzo della Provincia. Dopo vari appuntamenti, venerdì 28 gennaio  sarà a Gavorrano nella sala consiliare in Comune  dove dalle ore 10,30 alle ore 12,30 incontrerà il  <<Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze>>.  Sarà per i giovani gavorranesi un’a preziosa occasione di conoscenza e di riflessione su una testimonianza umana e letteraria importantissima.

 Biografia  di Ken Bugul

Ken Bugul è lo pseudonimo in lingua wolof di Marietu Mbaye Bileoma, nata nel 1947 a Louga, nella regione senegalese di Nducuman da una famiglia islamica. Laureata in lingue e in sociologia, ha iniziato il proprio percorso scolastico nel proprio villaggio, per continuare al liceo di Thiès e all`Università di Dakar, fino a spostarsi in Belgio, dove si è recata con una borsa di studio. Il padre, che alla sua nascita aveva 85 anni, era un marabutto, cioè maestro e saggio dell`Islam. E un marabutto ultraottantenne era anche l`uomo che Ken Bugul sposò nel 1980 al ritorno in Senegal, diventando la ventottesima moglie in una galassia poligamica.
L`esperienza dell`incontro con l`anziano marabutto, la seduzione e la decisione di diventare sua moglie sono state narrate da Ken Bugul nel romanzo autobiografico Riwan ou le chemin de sable (Parigi, 1999) - in corso di traduzione in spagnolo e in italiano - che ha ottenuto un importante premio letterario in Africa e che costituisce uno dei volumi della trilogia autobiografica; gli altri sono Le baobab fou (Senegal, 1982) - tradotto in inglese, tedesco, olandese, spagnolo - e Cendres et braises (Parigi, 1994). Ha inoltre pubblicato i romanzi La folie et la mort (Parigi, 2000), tradotto in spagnolo, che si svolge nel quadro di un continente africano lacerato da guerre civili, povertà, carestie; De l`autre côté du regard (Parigi, 2003), tradotto in polacco e in corso di traduzione in italiano.
Ha lavorato per organizzazioni internazionali che si occupano di pianificazione familiare e problemi collegati alla famiglia, in un`area che comprende Congo, Camerun, Burkina Faso, Ciad, Ruanda, Burundi. Ha partecipato a incontri internazionali in Africa, Europa e America, occupandosi, oltre che di letteratura e della condizione della donna, dei diritti dell`uomo, dei giovani, dello sviluppo economico e della democrazia africana.
Attualmente vive a Porto Novo, nel Benin, dove ha allestito una galleria d`arte e luogo di incontri culturali, il "Collection d`Afrique". È animatrice di laboratori di scrittura, anche con finalità terapeutiche e riabilitative, promuove iniziative.
Ulteriori informazioni, sono reperibili nel sito www.arts.uwa.edu.au/AFLIT/KenBugul.html

La produzione letteraria di Ken Bugul è fortemente segnata dall`impronta autobiografica ed è una testimonianza dello sguardo femminile sull`esperienza della donna, sulle problematiche sociali e culturali.
Il cuore del suo ultimo romanzo, Dall`altra parte dello sguardo, parla, infatti, dell`abbandono da parte della madre, il dolore provato e l`amore non corrisposto. L`autrice riesce a scavare nell`animo umano: il risultato è una fusione perfetta tra la cultura africana e la modernità, tra passato e presente, poesia e brutalità.
La storia, raccontata in prima persona è un lungo monologo in cui la nostalgia per la perdita della madre si alterna alla collera e alla frustrazione. Le prime pagine si aprono con le parole di una ninna nanna sussurrata da una madre al suo piccolo ed è proprio questa relazione, questo legame così intimo e profondo che la voce narrante cerca di ricostruire dopo la morte della madre, che, dopo aver lasciato la propria famiglia per ragioni misteriose, l`ha abbandonata a soli sette anni in una stazione per occuparsi di Samanar, la figlia della sorella. Il romanzo ricostruisce una fitta e complessa rete di legami familiari, in cui fratelli e sorelle, zii e nipoti danno voce a memorie spesso sepolte. L`autrice riesce a raccontare con un pudore a dir poco ammirevole la morte della madre, le visite al cimitero, il dialogo con chi, pur avendola abbandonata e privata del suo amore, le ha donato la vita.

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