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Venerdì, 05 Settembre 2008 02:00

Concorso letterario internazionale Santa Barbara 2008, ecco i risultati

COMUNICATO STAMPA del 4 settembre 2008: Vince il primo premio Linda Lonzi con il racconto "Fratelli di miniera"FRATELLI DI MINIERA" VINCE IL SANTA BARBARA 2008       
Linda Lonzi, con il racconto “Fratelli di Miniera”, è la vincitrice della V edizione del Premio Letterario internazionale S. Barbara, organizzato dal Parco Nazionale Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Una serata magica, quella di sabato 30 agosto, nella suggestiva cornice del Teatro delle Rocce di Gavorrano: impreziosita dalle strepitose ed avvincenti letture di Pamela Villoresi (salutata, al termine, da un’autentica standing ovation da parte degli oltre 450 spettatori), dalle ammalianti musiche di Luciano Vavolo accompagnato da Nicola Innocenti al clarinetto e Marco Bucci alle tastiere, e dalle divertenti improvvisazioni in ottava rima del duo Benito Mastacchini-Emilio Meliani del circolo culturale “Sergio Lampis – Improvvisar cantando” di Ribolla. Per la prima volta, quindi, il Premio (2.000 euro) si ferma a Gavorrano, andando ad un autore del borgo minerario qual è la Lonzi. Una vittoria ottenuta col massimo dei voti da parte della Giuria presieduta dalla stessa Villoresi, e salutata con grande gioia e partecipazione dal folto pubblico presente. Ma anche il secondo classificato (1.000 euro), il salernitano Karim Mangino, ha ottenuto una bella soddisfazione: a lui, e al suo racconto “L’attesa”, infatti, è andato il Premio speciale Wikimedia Italia (250 euro), assegnato dagli utenti registrati a Wikipedia tramite voto sull’apposito sito internet della Fondazione. A consegnare il Premio, la segretaria del direttivo di Wikimedia Italia, Giulia Clonfero, che ha parlato di un significativo successo dell’iniziativa con oltre 9.000 contatti alla pagina web dove erano pubblicati i 43 racconti in concorso. Per Mangino si tratta di una importante conferma, essendo arrivato al terzo posto nell’edizione dello scorso anno. Il terzo premio (500 euro) è andato infine a Raffaello Spagnoli di Bovezzo (Brescia) con “Juan, Juanito e Fernando”: anche lui è un habituè del podio del S. Barbara avendo già vinto (ex-aequo con Roberta Pieraccioli) nel 2005.

Momenti di alto valore artistico ma anche emozionanti, come quando è salito sul palco il prof. Ruy Magnane Machado di Belo Horizonte, giunto espressamente dal Brasile per ritirare l’altro Premio speciale (500 euro) conferitogli dalla storica “Accademia degli Incolti” di Roma per il suo racconto – scritto in italiano – “L’anello mancante”, che narra di due famiglie romagnole emigrate nell’altro emisfero alla fine dell’800. Ed anche siparietti divertenti, come quando Pamela Villoresi ha letto il racconto “Tra il lusco e il brusco” scritto dall’ing. Luigi Mansi, amministratore delegato della Nuova Solmine di Scarlino, a cui il Presidente del Parco Hubert Corsi ha consegnato una “Menzione speciale”. “Ecco – ha detto Corsi, molto soddisfatto al termine della serata – questo è lo spirito della Miniera che il Parco intende preservare e conservare con il Premio S. Barbara, che ha ormai varcato l’Oceano e si pone come l’appuntamento culturale di spicco delle Colline Metallifere e alla cui base c’è la ricerca delle nostre radici e la valorizzazione della nostra memoria storica”.
 
PREMIO S. BARBARA 30 AGOSTO 2008 

1° Classificato FRATELLI DI MINIERA di Linda Lonzi (GAVORRANO) Guido si trasferisce in Maremma per fare il minatore. Lavoro duro, pericoloso, ma vissuto con serenità e allegria. Tra amicizia e solidarietà, il dipanarsi di una vita legata al sacrificio ma sempre con un disarmante e contagioso sorriso sulle labbra. Il tutto arricchito da un appassionante vernacolo maremmano che arriva dritto al cuore.

 Motivazione della Giuria: Ha il ritmo di una favola il racconto “Fratelli di miniera”. In poche pagine racconta con sobrietà ed equilibrio una vita come ce sono state tante nelle miniere delle Colline Metallifere. E, come è esplicitato dal titolo, vengono messi in evidenza, in primo luogo, i rapporti umani veri, intensi, profondi che nella miniera nascevano e che poi proseguivano anche fuori, dando corpo ad una solidarietà della quale purtroppo si va offuscando la memoria. Inoltre, ed in questo si manifestano i pregi principali del racconto, la narrazione quasi favolistica si snoda grazie all`utilizzo, amorosamente trascritto, della lingua d`uso, e delle sue particolarissime inflessioni dialettali. Il racconto dunque, nel suo semplice intreccio narrativo, mette in luce un`attenzione attenta e partecipe a dare evidenza emotiva ad una serie di vissuti e di esperienze che, proprio nella lingua, trovano la loro gradevolissima ed a tratti commovente manifestazione. Per questi motivi, con in primo luogo la cura e l`attenzione con cui viene ricostruita testualment la lingua parlata, e per la sorprendente efficacia con cui ne viene restituita la fresca sonorità, il racconto “Fratelli di miniera” è stato giudicato il migliore di questa edizione del Premio Santa Barbara. 

 2° Classificato (e vincitore Premio Speciale Wikimedia Italia)L’ATTESA di Karim Mangino (SALERNO) E’ bello ritrovarsi in osteria, fra colleghi e amici, dopo una giornata di duro lavoro e prima di tornare a casa dai propri cari. Uno squarcio di serenità dopo le tenebre della miniera. Il tempo passa spensierato, sarebbe ora di andare a casa, ma… che strana osteria, così buia e silenziosa! Finito il sogno, comincia l’incubo…

Motivazione della Giuria: Il lato oscuro della miniera. Così, in brevissima sintesi, può essere definito questo intenso racconto, dalle ambientazioni quasi gotiche. La miniera si colloca all`esterno della narrazione, e proprio attraverso la sua assenza sembra evocare, in modo inquietante, la cupa realtà di un abisso metafisico, ancor più inquietante in quanto non visto, ma solo immaginato e temuto. E non basta, a riscaldare gli animi, la sosta nell`osteria, anch`essa estranea e sconosciuta, percorsa da lame improvvise di vento freddo che il vino abbondantemente bevuto non basta certo ad allontanare. Affiora, a tratti, il conforto del calore dei corpi, e dell`amore fisico con la piacevolezza del suo temporaneo sperdimento. Ma, nell`oscurità della locanda fredda, tra volti freddi, cupi, che portano in sé le tracce di una stanchezza che non è del corpo, ma dell`anima, si trascina lentamente ma inarrestabilmente il destino delle persone, con il buio incombente, l`incertezza del futuro, la paura strisciante e senza nome che tutto prende, domina, attanaglia. 

3° Classificato JUAN, JUANITO E FERNANDO di Raffaello Spagnoli (BRESCIA) Sulle cime delle Ande, le miniere d’oro rappresentano l’ultimo miraggio per un esercito di diseredati in cerca di un improbabile riscatto. Anche i bambini sono arruolati: per Juan, Juanito e Fernando quelle pagliuzze luccicanti raspate dalle pietre di scarto rappresenteranno l’ultimo raggio di sole…

Motivazione della Giuria: Sullo sfondo di cime altissime e di montagne bellissime, nei sentieri che solcano le pendici della montagna, ad un`altezza alla quale il calore della vita non riesce ad arrivare, si svolgono gli eventi raccontati con grande perizia stilistica ed espressiva nel racconto. Ne sono protagonisti tre bambini, e la prosa descrive con penetrante efficacia la durezza della loro vita, e del loro lavoro alla ricerca di una goccia d`oro, capace di dare sollievo all`orizzonte cupo, gelido, disperato del loro vivere quotidiano, ed alla rassegnazione senza prospettive che  desolantemente lo caratterizza. Ed anche la scoperta dell`oro, la pepita finalmente trovata, è macchiata del sangue di Fernando, che per questo forse morirà e forse no... Nulla è dato sapere con certezza alle altitudini gelide in cui è ambientato il racconto. Rimane solo la sensazione del freddo, della inutilità, della impossibilità, appena attenuata da quel ritorno a casa, passo dopo passo, che la luce di una speranza troppo labile non riesce del tutto a riscaldare.

Premio Speciale “Accademia degli Incolti”L’ANELLO MANCANTE di Ruy Magnane Machado (BELO HORIZONTE / BRASILE) Un filo rosso lungo un secolo unisce la Romagna al Brasile: la storia di due famiglie che tramandano un unico destino. Un romanzo centenario a cui manca l’ultimo capitolo, quell’anello mancante che serve per chiudere il cerchio dell’esistenza… 

Menzione speciale del Presidente del Parco: TRA IL LUSCO E IL BRUSCO… di Luigi Mansi (Scarlino) 

www.parcocollinemetallifere.it/news.php 

 

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